venerdì 29 febbraio 2008

Mastrilli Giorno Quinto (parte II)

Hola,
sono Enrico. Oggi giornata di semi-riposo. Ci siamo incontrati nel pomeriggio per ripulire l'Antipapa visto che avevamo lasciato un bordello, compreso il tavolo imbrattato di sangue di cui posterò le foto in seguito. A seguire siamo andati a recuperare Mr. Rinaldi alla stazione detto il muflone che ci ha portato alcuni fari. Alle 20.30 pizza e alle 22.30 meeting all'Antipapa stavolta solo per bere (finalmente) dove ci hanno raggiunti anche Rossella e Massimo. In seguito tutti a casa di Massimiliano a rivedere il girato di questi giorni il tutto accompagnato da Rossella che sparava puttanate e Massimo che la prendeva per il culo (in senso figurato ovviamente) suscitando l'ilarità generale. Purtroppo non abbiamo foto ma solo video che verranno messi in seguito.

Mastrilli Giorno Quinto (parte I)

Una telefonata allunga la vita….

E il settimo si riposò, beato lui!

Il lui a chi mi riferisco è il capo delle tre grandi religioni monoteiste, mentre la rosicata nei suoi confronti è tutta la mia, Massimo, semplice presidente di un’associazione culturale.

Scusate il delirio sempre più evidente dei miei post ma ormai non si dorme più e la nostra settimana di passione (sempre per citare qualcuno della famiglia del lui precedente) sembra un mese lungo, lungo, dove già sappiamo che il 27 (giorno di paga, ndr) non arriverà mai.

Passiamo alle telefonate: in una mattinata che doveva essere di “riposo” psico-fisico ho ricevuto più telefonate io che le centraliniste sottopagate dei vari gestori telefonici nazional-popolari; quindi, come una moderna Co-Co-Co (Dè…il gallo aveva già cantato tre volte, anche perché Sanremo è Sanremo!) ho parlato con voce impastata ai trentadue che dall’altro capo del telefono mi credevano bello pimpante (bello pure, pure…ma pimpante!) e. dulcis in fundo, ho preso il caffè (girandolo con la forchettina di Massimiliano…): dulcis in fundo, appunto, perché la forchettina non girava una cippa e lo zucchero è rimasto in fondo.

Tutto questo per dire che anche ieri abbiamo lavorato, in un modo o in un altro, e che una telefonata allungherà pure la vita, ma fracassa veramente le castagne (per non dire marroni!).

Ps Achtung! Achtung! SCHERZOOOOOOO….sono fatto così, prendere o lasciare…come disse Rocco a Moana!!!

Mastrilli Giorno Quarto (parte II)

Hola,

sono Enrico. Stavolta abbiamo superato i nostri limiti. Venti ore di lavoro consecutive (dalle 9 alle 5 di mattina). Dopo le 22 ho visto la disperazione negli occhi degli attori: Rossella ormai dormiva sui tavoli, Simone che andava di fretta che si doveva alzare presto, Raffaele che mi scongiurava di completare la scena domani. Nonostante tutto però siamo andati avanti e abbiamo lasciato il locale alle 4,30. La parte più divertente, neanche ve lo sto a dire, è stata quella dell’omicidio, dove il povero Raffaele, ancora una volta (vedi Requiescant), non se l’è passata troppo bene.

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E così tra un Ballo del Cavallo e una barzelletta di Rossella siamo arrivati alla fine della giornata.

Menzione speciale per Simone “Mastrilli” Lambertini che si è fatto due palle come una capanna per tutta la mattina.

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Ecco la quotidiana posizione ovina di Riccardo:

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Mastrilli Giorno Quarto (parte I)

MARCELLO “VINCENT VEGA” E LA LINGUA TROPPO LUNGA

Ciao a tutti, sono Massimo e oggi vi parlo di un personaggio che va ad aggiungersi alla carrellata mitologica delle icone del nostro tempo: Marcello detto Vincent Vega (il proprietario del Pub L’Antipapa di Fondi), come il personaggio di Pulp Fiction subito ribattezzato Pulp Funn (Cap’ d’ ju munn), proprio per le sue straordinarie doti di intrattenitore e fine dicitore;

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sembrava che i dialoghi di questa giornata H24 fossero stati scritti dal buon Quentin in persona. Oltre alla disponibilità al limite del surreale (sua la brillante idea di trasformare un pezzo di Muflone muschiato in un brandello di Raffaele imbrattato…) ci ha allietato con le sue storielle all’arma bianca vissute nei peggiori pub di Bogotà. Nel mentre, i restanti esseri umani brancolavano sulle assi lignee del locale intonando improperi e cauterizzando l’aere con parole che avrebbero fatto arrossire qualunque meretrice della vicina Via Flacca (P.S. Per Rossella: se ho usato parole incomprensibili apri il tuo ormai famoso vocabolario e…gira la ruota!).

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Comunque, le 4 di notte le abbiamo fatte come ormai consuetudine e, tornando nello Stato Pontificio, una sola voce rimbombava nella mia testa: stacca il telefono!!!

Mastrilli Giorno Terzo (parte II)

Hola,

sono Enrico. Anche oggi problemi a non finire perché non funzionava bene l’amba aradan audio, per cui abbiamo perso diverse ore telefonando a chiunque suonasse qualche strumento musicale alla ricerca di un cavo cannon (che poi neanche era quello il problema). Superato il problema interferenza, in un ora cara ai “lupinari”, abbiamo finalmente cominciato l’intenso e passionale dialogo tra Mastrilli ed Elisa al lume di candela splendidamente fotografato da Massimiliano.

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Il problema però era rimanere seri perché quando hai sul set Riccardo, ormai soprannominato l’ovino per via della sua consueta postura, Rossella, che ogni parola che dice viene interpretata con un doppio senso, Massimo, il principale interprete di Rossella e Simone Lambertini che ci mette il carico a coppe, capirete la difficoltà a mantenere un certo contegno. A parte questo, un ringraziamento alla signora Rina che ci ha messo a disposizione la casa e che puntualmente abbiamo messo sotto sopra. Il tutto comunque è stato riccamente documentato da Daniela; a breve metteremo qualche video su youtube.

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Menzione speciale ai dolci di mia madre:

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Mastrilli Giorno Terzo (parte I)

La triste fine del Gatto Par De immolato da Kalle (lo svedese co’ le…cuffie)

Ciao a tutti, sono Massimo e quest’oggi vi racconto come è stato possibile mettere in una stanza 4x4 un variopinto zoo fatto da animali mitologici ormai estinti: il famoso Gatto Par De, il leopardo felice (da notare la faccia dopo “l’abbraccio” con lo svedese Kalle…),

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i vari gatti neri che ormai usiamo come amuleti e i pinguini albini, abbronzatisi con le magiche luci di Massimiliano.
Se le riprese sono state incentrate tutte sul dialogo fra Mastrilli (un irriconoscibile Simone Lambertini, con 20 chili in meno)

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e la sua amata Elisa (una provocante Rossella Caiani, in pose sempre più sexy)

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il dietro le quinte sembrava uno di quei film boccacceschi a firma di Federico Fellini: Riccardo “Kalle” in posizione ovina ha rischiato più volte di fare la fine del Gatto Par De,
anche perché fra le finestre chiuse, le luci da milioni di watt(elapjander) e cinque maschi (compreso il pupazzo di un cane) chiusi in gabbia non sarebbe stato felice neanche Cristiano Malgioglio.

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Da sottolineare anche le ciocie firmate Adidas del buon Lambertini

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e il maglioncino viola di Daniela (anche lei a cavallo del Gatto Par De).

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A concludere la serata (ma che dico serata, nottata…erano le 3 di notte, cribbio!) ci ha pensato un sano e nutriente cappuccino con saccottino, preso il quale ci siamo dati il bacetto della buona notte e l’arrivederci a domani mattina…cioè fra due o tre ore!!!

martedì 26 febbraio 2008

Mastrilli Giorno Secondo (parte II)

Hola,
sono Enrico. Oggi (ieri per chi legge) è stata una giornata strana. Mi sveglio con un messaggio di Masimo
che mi annuncia che siamo usciti su ben 2 giornali (locali) di cui uno in prima pagina
nella sezione "Terracina" (siamo stati l'evento più importante accaduto a Terracina
ieri evidentemente). Ricca colazione, mi vesto e vado a depredare tutte le edicole nel
raggio di 3 chilometri (ogni parente-conoscente-amico voleva una copia del giornale).
Articolo Latina Oggi
Appuntamento con la troupe ad un parcheggio e partiamo alla volta della casa della
signora Iolanda (che non è la figlia del corsaro nero) la quale ci rimette a
disposizione la sua casa (era già stata usata per Requiescant). Poco dopo arrivano gli
attori (grandi e piccoli). Io e Massimiliano facciamo il punto della situazione storyboard alla mano.
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Tutto sembrava andare per il meglio quando all'improvviso,
proprio quando ci stavamo illudendo di aver sconfitto la legge di Murphy, ecco
subentrare uno dei mali mortali del terzo millennio: la fretta. Un membro del cast ci
comunica senza preavviso che tra poco tempo se ne sarebbe andato perchè aveva da fare.
Ora, potrei stare qui a raccontarvi tutta la lunga serie di problemi che a cascata si
sono susseguiti a causa di questo fatto (che comunque si sono sommati a quelli soliti
che ci sono di routine) ma non lo farò perchè Massimo ha scattato questa foto che vale
più di mille parole e che descrive alla perfezione la tragicità della di quei momenti:
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Ad ogni modo menzione speciale merita il signor Cesare (alias Il Nonno) che ha
stemperato questi attimi di delirio generale raccontando per tutto il tempo storie
terracinesi su ogni personaggio vissuto dal 1700 a oggi (ha raccontato anche storie su
mio nonno delle quali neanche io ne ero a conoscenza).
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Dopo questa giornata pesantissima dal punto di vista psicologico abbiamo deciso di
andarci a fare una birra a L'Antipapa a Fondi, il locale dove gireremo l'omicidio che
compirà Mastrilli ai danni di Pietro. Voi direte: "Si saranno riposati...". Ci siamo
messi a lavorare anche lì. Ci siamo messi a pianificare le inquadrature e a spostare
tavoli sotto gli occhi delle persone incredule.
Tuttavia qusto ci ha permesso di vedere alcune cose sotto un altro punto di vista ed
inoltre abbiamo fatto la conoscenza del padrone del locale che è una persona con uno
spessore intellettuale che farebbe invidia a Steven Hawkings ma che ti spiega le cose
come farebbe Er Monnezza dei tempi doro. Una persona che se insegnasse nelle
università italiane, il nostro paese sarebbe un posto migliore.

Mastrilli Giorno Secondo (parte I)

Ciao a tutti,
sono Massimo Lerose e stasera vi racconto una favoletta sul secondo giorno di lavorazione del film:
Le Traiettoria Iperboliche del Sugo in Faccia
C'era una volta un bambino di nome Andrea;
il giovanotto era ben voluto da tutta la troupe ed ogni membro di
quest'ultima glielo voleva dimostrare in un modo particolare; quei discoletti degli sceneggiatori (2 e non 3, perché se è stata scritta a 4 mani e la matematica non è un'opinione...vabbè....) scrissero una scena apposta per fargli capire che gli volevano bene e il bambino pensò "che bello!". Il problema fu che questa scena contemplava l'utilizzo di un sugo che doveva finire sul viso del giovane attore. Andrea pensò fra sé "Alla faccia....e meno male che è un segno d'affetto!!!". Tutti gli altri della troupe si precipitarono a far il tiro a segno, sempre per dimostrargli che gli volevano bene, chi prendendo un cucchiaino, chi schiccherando le dita, chi addirittura con una siringa!!! E Andrea continuava a pensare "ah annamo bene, annamo!!!". Alla fine ci pensò l'esperienza di "nonno" Cesare, che chissà quanti sughi in faccia aveva tirato ai tedeschi durante la seconda guerra mondiale; prese così a cuore la scena che inondò di sugo non solo il visino dell'attore in erba ma anche il suo maglioncino che alla fine della giornata sapeva di carote e cipolla. Andrea disse "Ah Nò....ma non te potevi fa i fatti tuoi???"
Morale della favola: se voi bambini volete fare gli attori, noi della troupe vi consigliamo la facoltà di fronte: Economia e Commercio....meglio un commercialista felice che un attore col sugo in faccia!!!!

domenica 24 febbraio 2008

Mastrilli Giorno Primo ( parte II )

Hola,
sono Enrico.
Volevo solo ringraziare tutti per il lavoro svolto oggi, in particolare a mio padre in primis, a Daniela che ha fatto un servizio di backstage impareggiabile (sei la number one) e a Riccardo che era venuto per l'audio ed invece è diventato operatore di gru. Ah dimenticavo la nostra costumista Ivana che ci è stata appresso tutto il giorno e che ci ha fornito gli splendidi vestiti di Elisa in tempo record.
Poi. Sarò un romantico ma il clima che si crea sulla scena in queste occasioni difficilmente esiste anche nelle grandi produzioni. La signora Agnesina che ci regala le ciambelle, vecchietti che bloccano il traffico mentre giriamo e addirittura un signore sulla settantina (mai visto prima) che mi ha prestato un 33 giri di 40 anni fa intitolato "Tutta a vita di Turi Giuliano (cantato in italiano)", un'altro brigante dell'epoca d'oro, sono cose che non succedono in quel di Hollywood.
E a tal proposito posso tranquillamente affermare, tra le altre cose, che ci sono più movimenti di macchina nella scena che abbiamo girato oggi che nelle grosse produzioni italiane degli ultimi 15 anni. Ho detto tutto.
P.S. Domani esce un'articolo su di noi su Latina Oggi e (credo) anche su La Provincia. Check it out.
P.P.S. Rossella sei la mejo
P.P.P.S. A' Massimo, ma nun me rompe er c.... Scherzo. Latte e caffè, barba e bidet e sto giù al portone.
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Mastrilli Giorno Primo ( parte I )

Ciao a tutti,

sono Massimo Lerose e vi racconto come in un Blob letterario la prima giornata di riprese:
Rossella (l'attrice che interpreta Elisa) puntualissima in Piazza (ci credo, abita a venti metri da qui!); cappuccini (non i frati) e giornaliste (non le suore) in rigoroso ordine cronologico; arriva il camion: scaricare, montare...acqua! (la reidratazione dell'anima);
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Daniela e il suo terzo occhio ci immortalano (senza farci troppo male);
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l'abito non farà il monaco ma Rossella sembra proprio una donna del '700;
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Massimiliano fiat lux;
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Riccardo fa i pesi;
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io ed Enrico blindiamo il centro storico con il nastro biancorosso (niente di politico, per carità!);
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le macchine clacsano e gli autisti imprecano (l'autorità della carta bollata è andata a farsi benedire...la messa era cento metri più su!);
Piccioni che defecano più del loro peso;
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una signora che ha cominciato a cucinare alle nove di mattina e il profumo che invade i nostri stomaci vuoti;
il dolly fatto in casa meglio di quelli professionali (soprattutto più economico...meno che per Massimiliano);
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Rossella che combatte col velo;
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Mimmo (il papà di Enrico) prende appunti sui panini;
la signora Agnesina ci offre le ciambelle di magro che Daniela finisce in un click (scherzo...hihihi);
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l'altra signora che ci offre il caffè; il gatto nero che ci perseguita fin sulle mura; il vecchietto che è stato con noi tutto il giorno; le signore che si parlavano da balcone a balcone chiedendo: "quale attore famoso ci sta?"; il ciambellone di Daniela (non è brava solo a fare le foto....); le inquadrature feticiste dei piedi di Rossella stile Tarantino; le risate e la stanchezza ('azz....so' già le 18!!!!)....domani è un altro giorno (di riprese)....alla faccia di Rossella...O' Hara....

Ps Enrì, metti la sveglia un quarto d'ora prima ché alle 9.30 ti passo a prendere!!!

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Hola,
sono sempre Enrico Tribuzio. Sto scrivendo dalla stanza-bunker a casa di Massimiliano dove ancora fervono i preparativi. Dopo innumerevoli problemi che abbiamo dovuto risolvere (tra cui un viaggio lampo a Latina) è anche arrivato Mr Riccardo Carboni direttamente da Roma che si occuperà dell'audio in presa diretta durante le riprese. Il suo sbarco a Fondi è stato documentato riccamente con filmati che spero verranno resi pubblici il prima possibile. Così come tutti i preparativi e gli intralci occorsi in giornata. La notte è ancora lunga e si prospetta una tirata unica fino a domani mattina. Nonostante questo però, il furgone è carico, noi siamo carichi e speriamo di non avere altri intoppi.
Tra le altre cose, oggi sono andato a parlare con una persona che forse ci farà proiettare il corto ad un convegno nazionale sul brigantaggio. Speriamo bene!
Vi lascio alcune foto della stanza-bunker.
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sabato 23 febbraio 2008

Mastrilli -2

Hola!
Sono Enrico Tribuzio, curerò la regia del cortometraggio Masrilli.
Finalmente dopo varie vicissitudini (virus, trojan, analisi 3, ecc...) sono riuscito ad aprire questo blog.
Mancano ormai 2 giorni all'inizio delle riprese, ma in realtà io e Massimiliano Lamante (il direttore della fotografia) stiamo lavorando al progetto dai primi di settembre.
Mastrilli era un brigante nato a Terracina (LT) che viveva rifugiato nella pianura pontina. Ricercato da praticamente chiunque, era costretto ad entrare in città di nascosto ed a incontrare la sua donna, Elisa, nella locanda del figlio del compare, Pietro. Un giorno però Pietro decide di fare la spia alle guardie poichè questo lo avevano minacciato di fare la stessa fine di Mastrilli. Il poveretto però, non aveva calcolato la reazione dell nostro brigante.
Quello che ho voluto mettere in risalto è la carnalità del personaggio, il quale ama la sua donna alla follia e darebbe la vita per lei. Ma allo stesso tempo la foga che impiega nell'amare è compensata da un'altrettanta ferocia vendicativa. Infatti, il povero Pietro, dopo aver fatto la spia farà una fine che non augurerei neanche al mio peggior nemico. La storia a grandi linee che vi ho raccontato è accaduta davvero, anche se ricoperta da un alone di leggenda (infatti, come tutte le leggende, ne esistono differenti versioni), tuttavia tale storia è stata dovuta adattare alla causa cinematografica.
Tutto è cominciato con il soggetto e la sceneggiatura, quest'ultima in particolare si è molto evoluta. Ho fatto la stesura iniziale verso settembre, in seguito Massimo Lerose, il co-scenggiatore, l'ha revisionata ed è stata scritta la stesura finale. L'ultimo rimanegiamento risale a lunedi scorso quando ho eliminato una scena mentre stavo in treno. I motivi del taglio verranno spiegati in seguito.
Dopodichè io e Massimiliano siamo passati alla ricerca delle location. Di seguito alcune immagini.
Per vederle tutte basta andare sul link della photo gallery a destra.
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Successivamente abbiamo parallelizzato il lavoro. Io mi sono occupato degli storyboard ed ho fatto alcune prove di recitazione con gli attori (dei quali vi svelerò il nome in seguito) e Max si è occupato della costruzione della gru per le riprese e della creazione di illuminatori che simulano la luce delle candele. Di seguito alcune foto. (grazie alla mitica Dora per le scansioni!)
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Oggi finalmente, grazie all'Università Popolare Pontina, i nostri co-produttori, siamo riusciti ad avere i costumi dell'epoca e l'autorizzazione del Comune a chiudere una strada per le riprese (ebbene si). Al momento quindi sembrerebbe tutto filare liscio. Il che mi preoccupa perchè di solito per queste cose la legge di Murphy ce l'ha sempre vinta. Con questo non me la voglio tirare, però è meglio essere prudenti.